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Il punto sulle traduzioni e sulla ricezione critica di Federigo Tozzi fuori d’Italia a un secolo dalla sua scomparsa. Sorprende come un autore che stenta ad uscire dai limiti di un provincialismo elitista all’interno del panorama italiano, abbia invece incontrato i favori del mercato editoriale estero, con scelte non uniformi ma che fanno eco al gusto dei critici che si sono espressi unanimemente con giudizi favorevoli, principalmente attraverso recensioni sulla stampa quotidiana e articoli su riviste specialistiche, lodandone la scrittura asciutta e l’alto valore lirico.
Saggi di Francesco Ardolino, Alessandro Benucci, Giancarlo Bertoncini, Riccardo Castellana, Ilaria de Seta, Guido Furci, Bertrand Guest, Katharina List, Marco Menicacci, Michela Rossi Sebastiano, Valentina Sturli, Valeria Taddei, Bart Van Den Bossche.
Tozzi è uno scrittore tragico ed è uno scrittore lirico, uno scrittore che non si consegna al riposo affabulatorio e descrittivo né concede al lettore questo riposo, ma uno scrittore perennemente mobilitato, traumatico, lancinante e dalla nervatura elettrica, in cui ogni periodo, ogni riga, ogni parola e ogni snodo sono attraversati galvanicamente da una scarica emotiva, da uno spiazzamento e da una moltiplicazione di senso
Antonio Moresco