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Risvegliato da un dolore sconosciuto, l'architetto Amaagut si ritrova solo. Dov'è la sua compagna? Afflitto, sconcertato, esce alla sua ricerca, disperata al punto da fargli pensare che l'unica via per raggiungerla passi per la distruzione della città che si frappone tra loro. Ma non è forse – pensa – il mondo intero un prodotto del loro amore, che soltanto con la fine della sofferenza, e quindi della vita, potrà essere ridotto al deserto dove si potranno finalmente riunire?
Attraverso un labirinto di prospettive che si ribaltano continuamente, confondendo i piani del relativo e dell'assoluto, Amaagut rinnova la figura dell'eroe epico: non porta se stesso al centro dell'universo, ma l'universo al centro di sé.
Amaagut ti convince che tutto è una cosa sola. Poi la prende, la fa a pezzi e ti mostra che dentro non c'è niente.
Fernanda Abarabini