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Da mezzo secolo, grazie a Gianfranco Contini, Faldella è entrato di diritto, accanto a pochi altri (Teofilo Folengo, Lawrence Sterne, Jean Paul, Carlo Dossi) nell’albero genealogico di Carlo Emilio Gadda. Il testo qui curato è senz’altro il più indicativo nonché programmatico, eppure non è stato mai ristampato dal 1876. In una esilarante e scoppiettante parodia del Simposio platonico, quattro scapigliati studenti universitari discettano d’amore e d’arte, portando ciascuno il loro carico di storie e di esempi, sempre comunque godibilissimo.
Un rappresentante importante di quella eterna "funzione Gadda" che va da Folengo e gli altri macaronici, così efficaci su Rabelais, al Joyce di Finnegan's wake.
Gianfranco Contini