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Perché non sono femminista esce nel 1928. Si tratta di uno degli otto titoli della collezione Leurs raisons, “Le loro ragioni”, a cura di André Billy, pubblicata dalle Éditions de France. Rachilde è la sola autrice ed è la sola ad aver scelto un titolo in negativo. Perché non sono femminista si sottrae a una definizione precisa: ha insieme le caratteristiche dell’autobiografia e del pamphlet. Lo scritto ha in comune con gli altri della stessa collezione la volontà sovversiva. La strategia impiegata, tuttavia, è diversa.
Nel 1884, con l’uscita del romanzo Monsieur Vénus, l’autrice voleva scandalizzare i lettori benpensanti raccontando la passione dell’aristocratica artista e dominatrice Raoule de Vénérande per l’umile fioraio Jacques Silver, sottomesso al suo volere. Perché non sono femminista risponde a un’intenzione opposta: provocare il pubblico progressista con la polemica antifemminista. In effetti, Rachilde confronta la propria esperienza di donna, cresciuta “doppia” - androgino e ginandro - con quella delle giovani generazioni per smascherare quella che riteneva essere il velleitarismo dell’emancipazione femminile.
Nello stesso tempo, Rachilde illumina zone d’ombra personali e sociali, svelando le ragioni delle proprie posizioni e, insieme, denunciando l’omofobia del suo mondo e la ipocrisia violenta di una mentalità che resiste al passare del tempo, come un lascito viscerale che non abbiamo fino in fondo il coraggio né di accettare né di respingere consapevolmente.